Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

sabato 28 luglio 2012

31 luglio, Palermo: A Palazzo Sant'Elia per la Rassegna Palermo Classica la pianista Daniela Ignazzitto e la violoncellista Viviana Caiolo con musiche di Schubert, Schumann, Brahms e Ginastera

Abbiamo il grande piacere di invitarvi

al concerto di Musica da camera

nell'ambito della rassegna

Palermo Classica

 pianista Daniela Ignazzitto 

violoncellista Viviana Caiolo

STRAN(ier)OMAVERO e Tindara Ignazzitto

vi aspettano...

Martedì 31 Luglio 2012 alle ore 21:00

a Palazzo Sant'Elia, via Maqueda 81

South Classic Duo

F. Schubert Sonata Arpeggione D 821
R. Schumann Fantasiestucke op. 73
J. Brahms Sonata n. 1 op. 38
A. Ginastera Pampeana n. 2
 


28 luglio, Palermo: "Tamil, l'identità negata" a Palazzo delle Aquile





Si svolgerà oggi 28 luglio 2012 dalle 17 alle 19.30 a Palazzo delle Aquile l'iniziativa "Tamil, l'identità negata" organizzata dai giovani della comunità Tamil di Palermo.



Quella Tamil è la più grande comunità immigrata della città, costituita in gran parte da profughi del conflitto che da decenni oppone la maggioranza cingalese e la minoranza tamil dello Sri Lanka. In città ci sono ormai immigrati di seconda e terza generazione.
Interverranno:

Stefano Edward, presidente dei giovani Tamil in Sicilia
Fulvio Vassallo Paleologo
Giuseppe Burgio che ha realizzato uno studio sulla comunità tamil in Italia
Clelia Bartoli

Verranno mostrati dei video e verranno offerti cibo e bevande.
In allegato la locandina dell'iniziativa, cui parteciperanno anche gli Assessori Barbara Evola e Giusto Catania.

domenica 22 luglio 2012

23 luglio, Palermo: Tavola rotonda su "La revisione degli accordi di Schengen"





Il Movimento Federalista Europeo
congiuntamente ad altre Organizzazioni
ha indetto per giorno

23 luglio 2012 dalle ore 17.30
presso la Libreria Macaione
Via Marchese di Villabianca 102

una tavola rotonda su tematiche dell'integrazione europea

La prima relazione verte sulla revisione degli
Accordi di Schengen

domenica 15 luglio 2012

Palermo: due ennesimi episodi di violenza contro gli stranieri

A distanza di 48 ore, due gravi episodi fanno crescere la tensione tra gli stranieri.
Due giorni fa, in via Oreto alle 14,30, un nigeriano di 30 anni è stato aggredito con dei bastoni da un gruppo di 15 giovani; l'uomo si è salvato in extremis per l'arrivo tempestivo della polizia.

Ieri alcuni giovani hanno aggredito con sassate la moschea di via Divisi, in pieno giorno, suscitando paura e apprensione da parte dei fedeli che pregavano all'interno. La sassaiola ha infranto dei vetri, ma per fortuna non si è ferito nessuno.

Le numerose organizzazioni antirazziste, insieme con le comunità straniere coinvolte da questi episodi, si interrogano sul senso di questa violenza reiterata da parte di giovani gruppi la cui matrice sociale, politica e ideologica non è ancora ben chiara.

Tutto ciò non può avvenire per caso: questi episodi non sono frutto dell'iniziativa di qualche isolato naziskin, o di qualche bravata bullista di quartiere; c'è qualcosa, alla radice di questa violenza diffusa, che richiede decodifiche non semplicistiche (come "razzismo", "bullismo" o altro, parole che rischiano di svuotarsi di significato se non accompagnate da analisi profonde del contesto).

Quel che è certo, è che questo tipo di violenza è sempre indirizzato verso i più deboli della società; in primo luogo verso gli stranieri più poveri, quasi a volerli cacciare, quasi ad attribuirgli la causa della "crisi", in una forma di persistente ignoranza xenofoba.

La società civile ha il compito di stimolare e di sollecitare le Istituzioni perché si facciano carico di un problema che è sì di carattere sociale, come conseguenza, ma prima di tutto è di origine pedagogica e culturale.

L'azione preventiva e repressiva che può essere svolta dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, è necessaria ma non sufficiente: occorre anche e soprattutto risvegliare la coscienza civile e solidale della città di Palermo, attraverso modalità di partecipazione che possano incidere sulla coscienza collettiva, con il coinvolgimento dell'associazionismo di base, degli enti culturali, delle scuole, dei mezzi di informazione.

Questo appello alla mobilitazione costituisce un invito a tutti i cittadini e alle associazioni,  per costruire insieme analisi e percorsi operativi che prendano atto e tengano conto della complessità del fenomeno, capaci di incidere e di modificare i modelli comportamentali che nascono da una parte immatura della coscienza collettiva.

Intanto, cerchiamo dei modi efficaci e realistici per far pervenire in modo fermo e chiaro il nostro messaggio a chi ancora si sente in diritto di esercitare questa violenza cieca, vile, incolta:

NON POSSIAMO CONSENTIRE A NESSUNO DI SEMINARE VIOLENZA E TERRORE NELLA NOSTRA CITTÀ CONTRO I NOSTRI FRATELLI E LE NOSTRE SORELLE CHE PROVENGONO DA ALTRE NAZIONI.

PERCIÒ CI OPPORREMO FERMAMENTE A QUESTA VIOLENZA.
NON CON ALTRA VIOLENZA, CHE PORTEREBBE A UNA CATENA INFINITA; MA CON UNA FORZA INTERIORE CHE PROVIENE DA UNA VERITÀ, CHE ANCORA NON CONOSCETE MA PRIMA O POI CAPIRETE: LORO SONO ANCHE VOSTRI FRATELLI E SORELLE.

Nino Rocca e Sergio Di Vita
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Summer School di Italiano alla Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell'Ateneo palermitano: Dall'Egitto, dalla Turchia a Palermo per migliorare la conoscenza della lingua e della cultura italiana

Dall'Egitto, dalla Turchia a Palermo per migliorare la conoscenza della lingua e della cultura italiana

Un gruppo di giovani e adulti dei Paesi del Mediterraneo ed anche provenienti dal Vietnam, Cina, Uruguay, Stati Uniti stanno frequentano i corsi della Summer school organizzati dalla scuola di lingua italiana per stranieri dell'ateneo di Palermo. Alcuni di loro, hanno partecipato ieri ad un laboratorio dedicato alla storia dell'arte intorno alla figura dell'artista Carlo Scarpa, nell'ambito del Sole luna festival che e' in corso a Palermo fino a venerdì.   

Nourhan El Abrashi, laureanda in lingua e letteratura italiana proviene da  Il Cairo. “Mi piacerebbe lavorare come traduttrice ed interprete di lingua italiana oppure nel settore turismo - afferma la giovane egiziana - il mio Paese  sta attraversando un periodo molto delicato e sono preoccupata per il  futuro lavorativo.  Ritengo - aggiunge - che siamo tutti egiziani e che la religione non deve interferire negli affari dello Stato altrimenti  si prospetteranno nuove ribellioni. In un Paese civile e democratico  bisogna avere libertà di scelta. Io, ad esempio, porto il velo  a differenza di altre  colleghe. Ma sento di essere una ragazza normale e moderna”.

Le fa eco Norhan Abdel Haziz, anche lei egiziana e laureanda in lingua italiana: “Palermo mi ricorda Alessandria d'Egitto, mi trovo a mio agio in questa città. Spero proprio che l'Egitto non diventi un altro Iran”. “Noi egiziani di religione cristiana - aggiunge Nevine Guirgis -  temiamo di essere schiacciati ed estromessi dal Governo. Sarebbe un grave errore perchè costituiamo il 20% della popolazione egiziana”. Per  Yousra Gonie, studentessa di Economia, musulmana, “I cristiani hanno un importante ruolo nell'economia dell'Egitto. Nel settore della borsa, ad esempio, molti investitori sono cristiani ed anche nella telefonia. In questi anni, hanno prodotto ricchezza e posti di lavoro per i giovani”.

Altri studenti arrivano dalla Turchia per partecipare al progetto Erasmus in facoltà di Medicina. Oltre al tirocinio in ospedale frequentano la Summer school della scuola per stranieri. Ahmet Cifci, 24 anni, dopo la laurea desidererebbe specializzarsi in pediatria. “Palermo è una città economica, ricca di storia e di arte. C'e' anche un bel mare e la gente è ospitale per questo ho scelto di studiare in Sicilia”. “Rimarremo nell'Isola  tre mesi - aggiungono Fatih Saglam e Suleyman Gumus dell'università turca di Gaziantep -  stiamo bene a Palermo peccato che la città sia un po' sporca. Inoltre, pochi siciliani conoscono le lingue straniere”. La Turchia in Europa? “Non siamo d’accordo - affermano i due giovani - in questo momento l'Europa è debole economicamente pertanto non si potrebbe ricavare alcun vantaggio”.



Volontariato in città: un estate differente!

L' Associazione "Per Esempio..." ha avviatouna campagna di reclutamento volontari.

L'impegno è richiesto nelle seguenti attività
:
 

  • attività socio-educative con minori stranieri ed autoctoni (fascia 0-4 anni-quartiere di Ballarò)
  • attività di recupero scolastico (adolescenti-quartiere Borgo Vecchio)
  • attività laboratoriali all'interno del progetto/campo estivo "Città in tasca" (fascia 6-12 anni-quartiere Borgo Nuovo)

Voglio così invitare tutti coloro che hanno voglia di fare a contattarci immediatamente!
 
Per qualsiasi informazione sulle attività da svolgere potrete chiamare i seguenti numeri 3479776306 (Claudio) e al 3291422086 (Alessandro) o scrivere all'indirizzo di posta elettronica ass.persempio@gmail.com 

Vi ringrazio per l'aiuto, a presto.

Claudio Arestivo


The Prem Rawat Foundation: Programma di Educazione alla Pace

Programma di Educazione alla Pace

Il Programma di Educazione alla Pace (PEP) è un programma educativo innovativo con un contenuto che promuove l’autostima e atteggiamenti positivi di fronte alla vita. Include una serie di quattro seminari, ciascuno con tre argomenti, tenuti da volontari della TPRF appositamente formati. Per l’originalità del suo punto di vista è un nuovo modello educativo volto a fare scoprire le risorse interiori come la speranza, il senso del proprio valore e della propria dignità, e a far fare scelte migliori. Questi seminari interattivi e personalizzati non sono legati né a una religione né a una setta. Si concentrano sulla scoperta individuale della pace innata in ciascuno di noi. Per coprire questi dodici argomenti sono stati selezionati brani tratti dai discorsi pronunciati da Prem Rawat in tutto il mondo. 
“Ero sempre arrabbiato prima che cominciassi a venire a questo corso. La mia famiglia e mia moglie mi hanno detto che vedono una grossa differenza nel mio modo di agire e di comportarmi. Ti ringrazio molto per avermi aiutato a trovare la pace interiore.”  (Prigione Statale Dominguez, Texas)
Sebbene il Programma di Educazione alla Pace sia progettato per essere usato in un’ampia gamma di organizzazioni, durante gli ultimi cinque anni è stato inserito in programmi di riabilitazione in alcune prigioni di Europa, Sud Africa, Sud America, India, Asia e Nord America. I Partecipanti spesso riferiscono di aver trovato un senso nella vita e di comprendere le cose con una nuova chiarezza. Gli Agenti penitenziari hanno notato cambiamenti positivi nel comportamento dei detenuti, una maggiore cooperazione e una riduzione nella percentuale di recidive. 
Sei invitato a esplorare queste risorse e a sapere di più sul Programma di Educazione alla Pace della TPRF. Per ulteriori informazioni, invia una richiesta alla TPRF, selezionando “Programma di Educazione alla Pace”. Il Programma di Educazione alla Pace è reso possibile dalle tue donazioni. Per sostenere la continuità dell'impegno della TPRF, fai una donazione qui.

19-23 luglio, Lampedusa: LampedusaInFestival

Corriere Immigrazione: LampedusaInFestival, dal 19 al 23 luglio

Un concorso per filmakers con oltre 100 opere provenienti da tutta Italia e dall’estero, approdo della flottiglia Boats4People e dibattiti con i promotori del progetto, musica, mostre, spettacoli, incontri con l’autore e dibattiti su migrazione, crisi delle democrazie e sul nascente “Museo delle migrazioni di Lampedusa”
FESTIVAL. Inizia il 19 luglio la IV edizione del Lampedusa in Festival, manifestazione organizzata dall’associazione culturale Askavusa che da quattro anni affronta - attraverso cinema, musica, letteratura, mostre, incontri e dibattiti - il tema della migrazione promuovendo i valori dell'accoglienza, dell'incontro, della diversità e del dialogo, insieme ad una critica costruttiva sulle cause che spingono migliaia di persone a lasciare la propria terra.

Dal 19 al 23 luglio 2011, oltre alla proiezione delle opere in concorso, saranno organizzati anche proiezioni fuori concorso, incontri, dibattiti, concerti, spettacoli, presentazioni di libri ed una mostra che tra riflessione e divertimento animeranno un’isola viva ed attiva in ambito culturale e non esistente soltanto in relazione agli sbarchi. Gli eventi si svolgeranno in Piazza Castello e nelle splendide cornici di Cala Palme, dell’Isola dei Conigli e della Porta d’Europa. 
Il primo giorno di festival prevede l’approdo di Boats4People, la flottiglia euro-africana partita il 2 luglio dal Meeting Internazionale di Cecina proponendo iniziative in mare e a terra a favore dei migranti attraverso il Mediterraneo. L’obiettivo di questa carovana è costruire una rete di organizzazioni sociali di entrambe le sponde del Mediterraneo che promuova iniziative in grado di portare un radicale cambiamento delle politiche dell'Unione Europea e dei governi che violano i diritti dei migranti in mare. Gli attivisti di Boats4People lanceranno dei fiori in mare in ricordo delle vittime delle barche della disperazione e partecipando ad un incontro con il Sindaco Giuseppina Nicolini, i ragazzi dell’associazione Askavusa ed i rappresentanti delle altre associazioni promotrici del festival (Amnesty International, AMM – Archivio delle memorie migranti , ARCI, RECOSOL), in cui racconteranno il loro viaggio con i relativi possibili sviluppi e in cui verrà presentata ufficialmente la IV edizione del Lampedusa in Festival.
Nel corso del festival sono previsti anche altri incontri e dibattiti. Il 19 luglio si svolgerà “Intervista impossibile a Paolo Borsellino” con Elena Ferrara e Gianpiero Caldarella e a seguire “Il diritto alla protezione”, dibattito con Gino Barsella (CIR), Carmen Cordaro (ARCI), Stefano Liberti (Scrittore) e Gianluca Gatta (AMM); il 20 luglio “Al centro del mare, al centro dei diritti” dibattito su democrazie/diritti/migrazioni con Anna Bucca (Arci), Giusy D’alconzo (AI), Filippo Miraglia (ARCI), Sherif El Sayed Alì (AI) e Riccardo Noury (AI); il 21 luglio “Memorie e migrazioni, per un museo delle migrazioni a Lampedusa”, incontro con il Prof. Giuseppe Basile (già Ministero Beni e Attività Culturali), Giusy Muzzopappa (Officina Griot), Prof. Sandro Triulzi (AMM e Università di Napoli "L'Orientale") e Giacomo Sferlazzo (Askavusa); il 22 luglio verrà presentato il progetto UNAR con Chantal Arena (UNAR) e l’associazione Askavusa.
Nell’incontro del 21 luglio si parlerà del “Museo delle migrazioni di Lampedusa”, un progetto fortemente voluto dall’associazione Askavusa e in continua evoluzione, avviato nel 2009 con la raccolta e la conservazione degli oggetti appartenuti ai migranti passati da Lampedusa. Oggi, con il supporto di professionisti del calibro del prof. Giuseppe Basile, l'associazione sta portando il progetto in una nuova fase, cercando una nuova formula che possa fare del museo una realtà diffusa su tutto il territorio e che coinvolga la comunità locale e i migranti che sono passati da Lampedusa.
Tra le proiezioni fuori concorso sbarcano a Lampedusa “Mare Chiuso” di Andrea Segre e Stefano Liberti (19 luglio), “Mare deserto” di Emiliano Bos e Paul Nicol (20 luglio con la presentazione di Emiliano Bos), “Unfinisheditaly” di Benoit Felici (20 luglio), “Tomorrow’s Land” di Andrea Paco Mariani e Nicola Zambelli, “Ferrhotel” di Mariangela Barbanenente (21 luglio con presentazione della regista), “My Lampedusa: Cuore, sole e innovazione” di Paolo Spagnolo e Cataldo De Franco (21 luglio), “5kmq” di Sonia Giardina e Salvatore Tuccio (21 luglio con la presentazione degli autori), “Isola Nuda” di Debora Inguglia (21 luglio), “Benvenuti in Italia” a cura dell’Archivio delle memorie migranti (22 luglio con la presenza di due degli autori Hevi Dilara e Zakaria Mohamed Ali), “La vita non perde valore” di Wilma Massucco (22 luglio con presentazione della regista), , il documentario sul progetto UNAR “Otto a mezzogiorno. Appunti dal sud Italia”, il cortometraggio “Kifkif Siciliani di Tunisia” di laura Verducci e Enrico Montalbano (23 luglio con la presentazione dei registi), ”Lampedusa 2011 nell’anno della primavera araba” di Mauro Seminara e “Nulla è accaduto” di Sebastiano Luca Insigna (23 luglio).
Dal 20 al 22 luglio si svolgeranno le proiezioni delle opere finaliste del concorso per il quale ne sono pervenute oltre 100 da tutta Italia e dall’estero. Le due sezioni di partecipazione sono “Migrazioni e Memorie” - riservata a filmati della durata massima di 45 minuti che narrino la condizione dei migranti soprattutto dal loro punto di vista con l’obiettivo di prestare ascolto alle condizioni e alle prospettive di chi si trova a vivere in una società nuova e spesso ostile e “Democrazia” - riservata a filmati della durata massima di 45 minuti che affrontino il dibattito contemporaneo sollevato a livello internazionale dai recenti importanti avvenimenti, dalla Rivoluzione Silenziosa dell'Islanda alla Primavera Araba, da Occupy Everywhere a Cuba.
Come in ogni edizioni vengono proposti anche spettacoli teatraliIl 19 luglio il pubblico potrà vedere ”Invisibili” di e con Mohamed Ba, il 20 luglio “Transiti” - reading poetico musicale realizzato da Adrian Grima (poeta), Kaha Mohamed Aden (scrittrice), Costanza Ferrini (scrittrice) e Nicola Alesini (sassofonista) ed il 21 luglio ”L’uomo che raccoglieva bottiglie” di e con Pino Petruzzelli. 

Il cartellone prevede anche diverse presentazioni di libri ed incontri con l’autore. Il 20 luglio verranno presentati “La frontiera abitabile” di Dario Vicari, con la presenza dell’autore, e “Architetture del desiderio” di Bianca Bottero, Ida Farè e Anna Di Salvo con la presenza di quest’ultima; il 21 luglio “Luoghi migranti. Tra clandestinità e spazi pubblici” con l’autore Gianluca Gatta; il 22 luglio “Tre donne una sfida” di Marisa Paolucci, con la presenza dell'autrice, e “Horreya!” di Valeria Brigida e Carmine Cartolano; il 23 luglio “Appuntamento a La Goulette. Le Assenze senza ritorno dei 150.000 emigrati italiani in Tunisia” (Navarra Editore) di Franco Baldi. 

Il 21 luglio nella fantastica Isola dei Conisgli, prima della presentazione dei libri verrà presentata, con un buon caffè freddo offerto a tutti i partecipanti, la “Rete del Caffè Sospeso”, Rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso www.retedelcaffesospeso.com di cui il Lampedusa in Festival fa parte insieme a Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA), Marina Cafè Noir di Cagliari, RiaceInFestival di Riace (RC), Valsusa Filmfest (Valle di Susa – Torino) e S/paesati di Trieste.


mercoledì 11 luglio 2012

12 luglio, Palermo: Stranescuole, il sito e il libro. L'italiano per i nuovi arrivati e per tutti


Giovedì 12 luglio 2012
Palazzo Chiaramonte/Steri, piazza Marina
Sole Luna Festival, ore 18
 
Ripartiamo dalla scuola
Per i nuovi arrivati e per tutti

Tavola rotonda in occasione dell’apertura del sito www.stranescuole.it 
e della pubblicazione del volume
Stranescuole. L'italiano per i nuovi arrivati e per tutti
(Palermo 2012)
dedicato a Fatima Del Castillo 

Intervengono

Mario Giacomarra, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia

Barbara Evola, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Palermo

Giusto Catania, Assessore al Decentramento del Comune di Palermo

Giovanni Ruffino, Presidente de Centro Studi filologici e linguistici siciliani

Maria Cordone, Maria Pia Blandano, Giovanna Granata, Laura Pollichino, Aurelia
Patanella, Rosa Rizzo, Lucia Sorce, Dirigenti scolastici

Maria Rosa Turrisi, USR, Referente per l'italiano L2

Chiara Amoruso e Mari D'Agostino, Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell'Ateneo di Palermo

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Dalla Prefazione del volume:

Quelli che per molti di noi, solo qualche decennio fa, erano volti e lingue del tutto sconosciuti, dal sapore esotico, hanno oggi assunto le sembianze fa miliari di qualcuno che entra nelle nostre case quotidianamente, che si siede nei banchi con i nostri figli, che è vicino di letto a un nostro caro in ospedale: una donna tamil, un bambino cinese, un uomo senegalese. Non dunque “extracomunitari”, termine che segnala solo la nostra confusione e paura, piuttosto uomini, donne, bambini, adolescenti, che hanno lingue, culture, sogni, gli uni diversi dagli altri. Questo processo di messa a fuoco di suoni, occhi, storie differenti è avvenuto in primo luogo nella scuola. È qui, nella frequentazione quotidiana, che i bambini prima degli altri hanno imparato a chiamare i compagni con nomi giudicati prima impronunciabili, hanno preso confidenza con altri cibi ed odori, altri giochi e altre acconciature dei capelli. È un processo che ha riguardato contemporaneamente gli insegnanti che hanno dovuto in pochi anni colmare vuoti di formazione e di esperienza dando il meglio di sé in sfide difficili. In luogo del generico e frustrante “non sa l’italiano” molti ragionano ora di strategie e proposte utili per “un bambino neoarrivato”, o di come operare “nella fase del silenzio” o in favore di chi è “in difficoltà con la lingua dello studio”. Per molti versi si è ripetuto quanto già accaduto in Italia negli anni ’60-’70 del secolo scorso quando, di fronte a nuovi arrivati, fossero essi i figli degli emigrati meridionali o di braccianti e contadini dialettofoni, una parte significativa della scuola e della università italiana ha saputo mettere in campo grandi energie, entusiasmo e competenza professionale perché gli orizzonti asfittici della didattica per “i pochi che già sanno” si frantumassero lasciando il posto ad esperienze importanti e diffuse di pratiche scolastiche inclusive e plurali. A circa cinquant’anni di distanza, e ricchi anche di quella esperienza, delle polemiche di Don Milani e della poesia di Mario Lodi, di fronte alla sfida di nuove alterità, frammento dopo frammento, si sta costruendo un sapere condiviso che lega il mondo della ricerca e della didattica. L’obiettivo è ancora una volta quello di mettere insieme i saperi e le pratiche, la ricerca avanzata e la riflessione che proviene dalle esperienze concrete, la capacità di guardare a ogni bambino singolarmente preso e nello stesso tempo ai modelli teorici. Al centro ieri come oggi sono la lingua e le lingue, il rapporto fra diversità e svantaggio, il diritto di ognuno a capire e a farsi capire, la democrazia e i diritti di cittadinanza.

Il volume che qui presentiamo è uno dei frutti della sinergia e dell’intreccio fra esperienze e realtà diverse, fra università e istituti scolastici, fra giovani e meno giovani, fra studenti, docenti e Dirigenti scolastici. Esso raccoglie alcuni degli interventi didattici realizzati nel 2011 e nei primi mesi del 2012 da esperti della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Ateneo di Palermo in diversi istituti scolastici della città nell’ambito del POR-FSE “Progetti per Sostenere il Successo Scolastico degli Studenti Stranieri valorizzando l’Interculturalità nelle Scuole”. Più in generale esso può essere considerato come il risultato di una esperienza che, nata da pochi anni, si sta sempre più allargando e solidificando avendo come protagonisti laureandi e giovani laureati per lo più formatisi nell’Università di Palermo. Qui, dove da alcuni anni esiste un Corso di Laurea rivolto specificamente all’italiano come lingua non materna, è nata da un quinquennio la Scuola di Lingua italiana per Stranieri, le cui attività, istituzionalmente rivolte all’accoglienza e alla formazione linguistica di studenti universitari provenienti dalle latitudini più diverse, si sono fin dall’inizio rivolte anche al territorio circostante e in particolare alle scuole con alta presenza di alunni non italofoni. Questo spazio di riflessione e di formazione, fortemente impegnato in direzione della ricerca e della sperimentazione didattica, con tante porte e finestre aperte sulla città e sulla scuola, non avrebbe dato alcun frutto se fin dai suoi primi passi il lavoro di noi tutti non si fosse svolto “sulle spalle dei giganti”. Di chi nella scuola palermitana da tempo opera alla creazione di percorsi di inclusione sociale, culturale, linguistica per tutti e per ciascuno.

Questo volume è dedicato alla memoria di uno di questi giganti, la maestra Fatima Del Castillo. La foto di lei insieme ai bambini del campo nomadi della Favorita serve, certamente più di tante parole, a dire quali fossero, negli ultimi anni, i mondi verso i quali si sforzava di costruire non facili ponti e i muri che ci invitava a saltare. La scuola di Fatima era quella dell’ascolto e della condivisione, della valorizzazione di ognuno, delle sue storie e delle sue lingue. Per raccontare di lei a chi non ha avuto la fortuna di conoscerla usiamo le parole con le quali si era recentemente autopresentata “la maestra Fatima ha dedicato l’impegno di una vita alla scuola pubblica, per farla diventare più laica, civile e democratica. Consapevole che il diritto di cittadinanza si esercita a scuola dove non esistono bambini stranieri o rom o italiani: i bambini sono tutti titolari degli stessi diritti e a ciascuno deve essere data la possibilità di esprimere e sviluppare la sua diversità”.

MARI D’AGOSTINO
Scuola di Lingua italiana per Stranieri

martedì 10 luglio 2012

Studenti stranieri per la Summer School della Scuola di Lingua italiana per Stranieri

 (ANSA) - PALERMO, 10 LUG

Dall'Egitto, dalla Turchia a Palermo per migliorare la conoscenza della lingua e della cultura italiana.

Un gruppo di giovani e adulti dei Paesi del Mediterraneo ed anche provenienti dal Vietnam, Cina, Uruguay, Stati Uniti stanno frequentano i corsi della summer school organizzati dalla scuola di lingua italiana per stranieri dell'ateneo di Palermo.

Alcuni di loro, hanno partecipato ieri ad un laboratorio dedicato alla storia dell'arte intorno alla figura dell'artista Carlo Scarpa, nell'ambito del Sole luna festival che e' in corso a Palermo fino a venerdi'.      

Nourhan El Abrashi, laureanda in lingua e letteratura italiana proviene da Il Cairo:

''Mi piacerebbe lavorare come traduttrice ed interprete di lingua italiana oppure nel settore turismo  - afferma la giovane egiziana - il mio Paese  sta attraversando un periodo molto delicato e sono preoccupata per il  futuro lavorativo.  Ritengo - aggiunge - che siamo tutti egiziani e che la religione non deve interferire negli affari dello Stato altrimenti  si prospetteranno nuove ribellioni. In un Paese civile e democratico  bisogna avere liberta' di scelta. Io, ad esempio, porto il velo  a differenza di altre  colleghe. Ma sento di essere una ragazza normale e moderna''.

Le fa eco Norhan AbdelHaziz, anche lei egiziana e laureanda in lingua italiana:

''Palermo mi ricorda Alessandria d'Egitto, mi trovo a mio agio in questa citta'. Spero proprio che l'Egitto non diventi un altro Iran''. ''Noi egiziani di religione cristiana - aggiunge Nevine Guirgis -  temiamo di essere schiacciati ed estromessi dal Governo. Sarebbe un grave errore perche' costituiamo il 20% della popolazione egiziana''.

Per  Yousra Gonie, studentessa di Economia, musulmana, ''I cristiani hanno un importante ruolo nell'economia dell'Egitto. Nel settore della borsa, ad esempio, molti investitori sono cristiani ed anche nella telefonia. In questi anni, hanno prodotto ricchezza e posti di lavoro per i giovani''.

Altri studenti arrivano dalla Turchia per partecipare al progetto Erasmus in facolta' di medicina. Oltre al tirocinio in ospedale frequentano la summer school della scuola per stranieri.

Ahmet Cifci, 24 anni, dopo la laurea desidererebbe specializzarsi in pediatria. ''Palermo e' una citta' economica, ricca di storia e di arte. C'e' anche un bel mare e la gente e' ospitale per questo ho scelto di studiare in Sicilia''. ''Rimarremo nell'Isola  tre mesi - aggiungono Fatih Saglam e Suleyman Gumus dell'universita' turca di Gaziantep -  stiamo bene a Palermo peccato che la citta' sia un po' sporca. Inoltre, pochi siciliani conoscono le lingue straniere''. La Turchia in Europa? ''Non siamo daccordo - affermano i due giovani - in questo momento l'Europa e' debole economicamente pertanto non si potrebbe ricavare alcun vantaggio''. (ANSA).

Pagina Facebook della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell'Università degli Studi di Palermo
http://www.facebook.com/itastra

lunedì 9 luglio 2012

9-10 luglio al Sole Luna Festival

Associazione Sole Luna, Un ponte tra le culture

Corso Vittorio Emanuele I1,I45- 00186  Rome - Italy

Tel. 3357059388 – Fax 06 +39 06 6833855

info@solelunapontetraleculture.com  - www.solelunaunpontetraleculture.com

 

COMUNICATO STAMPA
Presentazione del libro dell'Ambasciatore Puri Purini con il
Sindaco Orlando e Giuseppe Verde e
convegno internazionale su "Il Piccolo Principe"

Domani 10 luglio al Sole Luna Festival una serie di importanti appuntamenti precederà la proiezione serale dei documentari in gara. A partire dalle ore 18 sarà infatti presentato il libro dell'Ambasciatore Antonio Puri Purini Dal colle più alto (Il Saggiatore), dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dal Professor Giuseppe Verde, docente di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza. L'Autore, che quest'anno presiede la giuria internazionale del Festival, sarà presente all'incontro.

Ma già nella mattina di domani, a partire dalle ore 9.30, il Sole Luna Festival aprirà i suoi cancelli al pubblico con l'inizio del convegno internazionale "Antoine de Saint-Exupéry e il Mediterraneo". Alle due giornate di incontri (10 e 11 luglio), organizzate in collaborazione con la Fondation Antoine de Saint-Exupéry pour la jeunesse e la Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell'Università di Palermo, prenderanno parte intellettuali, docenti universitari, giornalisti e scrittori provenienti da tutto il mondo.

Aprirà il convegno Roberto Lagalla, Rettore dell'Università di Palermo, cui seguiranno, tra gli altri, gli interventi di:
Francois d'Agay, Presidente della  Fondation Antoine de Saint – Exupéry pour la jeunesse; Mari D'Agostino, Direttore di ItaStra, Scuola di Lingua italiana per Stranieri; Lucia Gotti Venturato, Presidente dell'Associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture; Frédéric d'Agay, Scrittore e storico; France Britto, Docente di Lingua e Letteratura francese dell'Università di Mumbai;  Antoine Assaf, Scrittore e filosofo libanese; Gabriella D'Agostino, Università di Palermo; Carmen Artigas, Docente di Filologia dell'Università della Murcia; Pasquale Chessa, Storico e giornalista.

Durante l'incontro, che si svolgerà sia di mattina che di pomeriggio, saranno proiettati due importanti documentari  dell'archivio della Fondazione Antoine de Saint-Exupéry pour la jeunesse. Si tratta di "Antoine de Saint-Exupéry" di J.J Languepin (1948) e di "Visages de Saint-Exupéry" che sarà presentato dal regista Ange Casta (1961).

A partire dalle ore 21, invece, si continua con la proiezione dei documentari in gara.
Presso il cortile Steri saranno proiettati "Sorelle di Zaynab" di Carolina Popolani, "Construcciòn de un mundo" dell'argentino Guillermo Costanzo. Segue  "Bamako Transit" di Céline Lixon, che sarà presentato dalla regista francese
.
Presso il cortire Abatelli, invece, sarà la volta di "The queen has no crown" dell'israeliano Tomer Hyemann, "Good luck on the road" di Alexandre Barry e del documentario dei due giovani registi del  Centro Sperimentale di Cinematografia Valentina Pellitteri e Giorgia Sciabbica "Gioco a nascondere" (per il concorso "Nuove energie" di Enel Green Power).

Oggi invece, a partire dalle ore 16, presso il cortile Steri, la lezione laboratorio nell'ambito della Summer School della Scuola di Lingua italiana per stranieri, condotta da Adele Simioli sull'architetto Carlo Scarpa. Alle 18 seguirà una lezione aperta nell'ambito del Master in "Teoria, progettazione, didattica dell'italiano lingua seconda e straniera" della Scuola di Lingua italiana per Stranieri. "Suoni in movimento. Il corpo nella didattica dell'italiano L2" vedrà la partecipazione di un pubblico numeroso che si è già iscritto al laboratorio e l'intervento di Chiara Amoruso, Adriana Arcuri, Egle Mocciaro – docenti della Scuola - e del Direttore di ItaStra Mari D'Agostino.

Alle ore 21, nel cortile Steri, saranno invece proiettati i film "Here I learned to love" dell'israeliano Avi Angel, "Rosans, miel amer" di Rémi Nelson Borel, "The floating church" di Nello Correale, "Hombre màquina" degli spagnoli Roser Corella e Alfonso Moral. Nel cortile Abatelli saranno proiettati  "Los olvidados de los olvidados" di Carles Caparròs, "Singing for life. The Voices for Africa", introdotto dalla regista austriaca Barbara Weissenbeck, e "La mia bandiera" di Salvo Lucchese e Giuliano Bugani. 


sabato 7 luglio 2012

9 e 12 luglio, Palermo: La Scuola di Lingua italiana per Stranieri al SoleLuna festival


La Scuola di lingua italiana per stranieri e il Master in Didattica dell'italiano come lingua non materna dell'Università di Palermo vi invitano a partecipare alle iniziative che ci vedranno attivamente coinvolti nell'ambito del SoleLuna Festival:

Lunedì 9 luglio, ore 18"Suoni in movimento. Il corpo nella didattica dell'italiano L2",
lezione-laboratorio del Master in Teoria, progettazione, didattica, dell'italiano lingua
seconda e straniera (Dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche). Intervengono:
Chiara Amoruso, Adriana Arcuri, Mari D'Agostino, Egle Mocciaro e gli studenti del Master.
Per iscriversi al laboratorio si può inviare una mail a masteritastra@unipa.it


Giovedì 12 luglio ore 18Tavola rotonda
"Ripartiamo dalla scuola. Per i nuovi arrivati e per
tutti",
in occasione della pubblicazione on-line del sito www.stranescuole.it e della
pubblicazione del volume "Stranescuole. L'italiano per i nuovi arrivati e per tutti" dedicato a Fatima Del Castillo.





 

mercoledì 4 luglio 2012

Corleone: "BibliotechiAmo?" un progetto con obiettivo intercultura

“BibliotechiAmo?!”…a Corleone! 
Un progetto con obiettivo intercultura

L’associazione Omnia Onlus, in stretta sinergia con la Cooperativa lavoro e non solo, il Comune di Corleone e le associazioni Arci Sicilia, Laboratorio della Legalità, CE.RI.FO.P (Centro di Ricerca e di Formazione Professionale) e Germoglio, è partner del progetto “BibliotechiAmo?!”, finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Fondazione per il Sud.

Il progetto, ideato in risposta al bando “Biblioteche e coesione sociale 2011”, sarà destinato a immigrati, adolescenti, giovani e adulti, i soggetti in situazione di svantaggio e i cittadini del territorio corleonese e dei suoi dintorni.

Gran parte delle azioni saranno svolte all'interno della biblioteca comunale “Francesco Bentivegna” di Corleone. L’idea progettuale, infatti, è strutturata in una serie di azioni volte a valorizzare la funzione della biblioteca, potenziandone le risorse e la fruizione agli spazi, in modo particolare in orario post pomeridiano e nei fine settimana, attraverso il coinvolgimento di studenti a diversi target di età (italiani e stranieri), soggetti svantaggiati suggeriti dai servizi sociali e in modo particolare gli immigrati che vivono nel nostro territorio.

La biblioteca di Corleone diverrà un luogo “ponte” che permetterà ai soggetti coinvolti di transitare sulla riva dell’alterità, uno spazio dove il processo di costruzione dell’identità, recuperato grazie al coinvolgimento del soggetto nelle attività organizzate, si riformulerà a contatto con “l’altro”.

Perseguendo tale obiettivo saranno promosse attività culturali, educative e artistiche realizzate anche tramite metodiche partecipative, come focus group, presentazioni di libri e dei prodotti creati dagli stessi utenti, cineforum. Saranno realizzate attività quali “Il libro parlato”, incontri dove gli “autori” (i beneficiari del progetto, gli utenti, personalità del panorama culturale) narreranno la propria singolare esperienza di vita, dando origine a uno scambio “face to face”, che favorirà lo scambio di esperienze e contribuirà a promuovere l’incontro con l’altro.

Tutto il progetto mirerà a recuperare il senso di identità, il legame col il territorio alla luce dell’incontro con l’altro inteso come ricchezza, e permettere all’altro, allo straniero, di esprimere la propria identità, spesso negata per il suo essere visto come “ospite” di un territorio e non cittadino con pari diritti.

bibliotechiamo@libero.it