Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

mercoledì 28 settembre 2011

Ritirata strategica del ministero del'interno che sposta a Porto Empedocle la nave prigione Moby Vincent con 120 deportati a bordo

Si apprende dal GR Radio regionale che la nave prigione Moby Vincent sarebbe stata fatta salpare dal porto di Palermo e starebbe attraccando in queste ore a Porto Empedocle, vicino Agrigento, dove i migranti “dovrebbero” essere trasferiti in una tensostruttura.
Così, forse, sarà più facile per la Questura di Agrigento adottare provvedimenti di respingimento differito e di trattenimento, oppure sarà solo l'ennesima tappa per un ulteriore trasferimento verso il Centro di Prima Accoglienza e Soccorso di Pozzallo.
Se la nave prigione Moby Vincent resterà attraccata al molo di Porto Empedocle costituirà un “centro di raccolta” per eventuali nuovi sbarchi che si dovessero verificare nelle prossime settimane, dopo la dichiarazione di Lampedusa, da parte del ministero dell'interno, come “porto non sicuro”
In realtà la scelta del ministero dell'interno, chetrasferisce la Moby Vincent con 120 persone ancora a bordo a Porto Empedocle, costituisce un ulteriore aggravamento delle gravi violazioni procedurali perpetrate ai danni dei migranti detenuti a bordo delle navi prigione. Si tenta forse di dare una legittimazione a questa scandalosa operazione, coinvolgendo le organizzazioni umanitarie presenti ad Agrigento, quando la maggior parte dei migranti è stata illegittimamente respinta verso la Tunisia.
Ci auguriamo che nessuno fornisca alibi alle scelte del ministro Maroni che sta esibendo davanti a tutta l'Europa la vera portata discriminatoria della politica italiana in materia di immigrazione.
Con la dislocazione della Moby Vincent a Porto Empedocle la mappa delle navi prigione è ormai chiara, stanno a Cagliari, a Porto Empedocle e a Palermo, dove probabilmente la nave Audacia sarà svuotata entro pochi giorni con gli ultimi rimpatri verso la Tunisia.
Si è creato così un nuovo sistema di CIE galleggianti, mentre i Centri di identificazione ed espulsione scoppiano a causa delle proteste che ne hanno compromesso le strutture , e per effetto della scelta del governo di portare a 18 mesi la detenzione amministrativa degli immigrati irregolari da espellere. Una vera pena e non una misura rivolta all'esecuzione delle espulsioni, come richiedeva l'Unione Europea.
Tutti i cittadini e le associazioni che si sono battuti contro la detenzione irregolare dei migranti a bordo delle navi prigione moltiplicheranno i loro sforzi per essere presenti nei porti nei quali queste navi saranno ormeggiate e per denunciare pubblicamente l'assenza di provvedimenti formali e delle più elementari garanzie di difesa.


Fulvio Vassallo Paleologo