Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

domenica 8 maggio 2011

13 maggio, Roma: AudioDocumentario "Non te la prendere se non ce l'hai fatta!"

Dopo «Guerra nel Mediterraneo» e «Noi difendiamo l’Europa»:

«Non te la prendere se non ce l’hai fatta!»

Profughi ritornati in Etiopia

Un audio documentario di Roman Herzog

Anteprima nazionale

13 Maggio 2011 ore 20:30

Casa del Cinema Roma

Che cosa fanno i profughi in cerca di asilo e protezione che non riescono ad arrivare in Eu-ropa? E quale fine hanno fatto i respinti dall’Italia negli ultimi anni?

Decine di migliaia di profughi del Subsahara vivono da anni stranded, cioè arenati nei paesi nordafricani. Il loro scopo è la traversata verso l’Europa, impresa che però fallisce già nel Sahara oppure nel Mediterraneo, a causa dei rigidi controlli delle autorità nordafricane ed europee che re-spingono indietro le barche. Le ribellioni nel Maghreb del 2011 non hanno scalfito l’impenetrabilità di questo muro, anzi resta il fatto che per la maggior parte dei profughi africani e non, l’unica via di usci-ta è proprio la traversata in mare. E i primi accordi che l’Italia ha fatto con i nuovi governi hanno ri-guardato proprio la lotta all’immigrazione. Dall’altro lato le ribellioni hanno aumentato anche il nume-ro dei profughi in cerca di aiuto. Chi fugge in fretta non può chiedere un visto né approfittare di essere inserito in un programma di resettlement delle Nazioni Unite per trovare uno stato da cui essere ac-colti, in quanto le pratiche di questi programmi durano anni. Non possono nemmeno trovare asilo in uno degli stati nordafricani, perché nessun paese del Maghreb ha una politica d’asilo.

Né in Europa né nei paesi nordafricani i profughi possono allora ricevere asilo e protezione. Per questo motivo molti cercano di tornare nel proprio paese di origine o in paesi vicini attraverso l’aiuto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) o per conto proprio. Il tentativo di ricostruirsi una nuova esistenza rischia spesso di diventare un’impresa azzardata. Ad alcuni invece capita di trovare nuove opportunità e di abbandonare l’idea di andare altrove.

«Non te la prendere se non ce l’hai fatta!» da voce a profughi che hanno lasciato il loro pa-ese di origine per ragioni diverse e che oggi si trovano a confrontarsi col fatto di dover vivere dove non possono né vogliono vivere. Il documentario delinea il panorama di cause, condizioni e retrosce-na delle realtà di fuga, delle possibilità e dei limiti della reintegrazione e della realtà di sopravvivenza nell’Africa al sud del Sahara.

Con le voci dei profughi Almas, Dirhas, Rahna e Jonas dell’Eritrea, Virginia del Congo, Yu-sef, Binyam, Kibeub e Ibrahim dell’Etiopia e Patrick Dego del Kenia, dei giovanni Bilai e Wengel dell’Etiopia, di Assefach Heileselassie, Yadel e Sisai dell’Organizzazione Internazionale per le Migra-zioni (OIM), Aialew Aweke del governo Etiope (ARRA) e Cosmas Chanda, capo dell’UNHCR in Etio-pia.

Il documentario ha una durata di 67 minuti.

Produzione 2011 © Roman Herzog con la collaborazione dell’archivio delle memorie migranti.

Trailer disponibile su: http://www.audiodoc.it/

Richieste CD, presentazioni e info: roman.herzog@virgilio.it  320 74 24 735

Roman Herzog (Germania) autore e documentarista, lavora per le Radio Pubbliche della Germania, Austria, e Svizzera ed in propri produzioni