Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

lunedì 21 febbraio 2011

Primo Marzo Palermo e Primo Marzo nazionale dedicano lo sciopero degli Stranieri del Primo Marzo 2011 a Noureddine Adnane



MOVIMENTO PRIMO MARZO COMITATO DI PALERMO, 19 FEBBRAIO 2011

“Palermo non è mai stata ne mai sarà una città razzista”

(il Presidente del Senato, Renato Schifani)


C’è una piazza a Palermo a pochi metri dai Quattro Canti, il centro esatto della città, che i palermitani conoscono come Piazza della Vergogna. La Fontana Pretoria collocata al centro della piazza sul finire del 1500, già a partire dal XVIII secolo fu considerata la rappresentazione della municipalità corrotta e, anche a causa della nudità delle sue statue, i palermitani cominciarono a chiamarla la Piazza della Vergogna. Oggi pomeriggio, 19 febbraio 2011, erano in tanti a gridare Vergogna! sfilando in corteo fino a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo posta proprio su uno dei lati della piazza.


La manifestazione era stata indetta qualche giorno fa dalla comunità marocchina insieme a varie organizzazioni sindacali e del privato sociale e ad alcuni gruppi politici, in occasione di un incontro avvenuto in una delle sale dello stesso palazzo municipale. Insieme ad una fiaccolata-preghiera svoltasi ieri davanti al reparto Grandi Ustionati dell’Ospedale Civico e a una raccolta fondi, il corteo di oggi doveva essere l’espressione della solidarietà a Noureddine Adnane, ambulante marocchino di 27 anni che si è dato fuoco con della benzina nel posto in cui di solito vendeva la sua merce e davanti agli occhi degli agenti di Polizia Municipale che lo stavano sottoponendo all’ennesimo controllo: pare il quinto nell’arco di una settimana.

Noureddine aveva un regolare permesso di soggiorno e una regolare licenza di ambulante, ed era conosciuto come Franco nella zona della Cittadella universitaria in cui esecitava il suo umile mestiere di ambulante. Stamattina però Noureddine ci ha lasciato per sempre e nessuno potrà mai risarcire la sua famiglia per i danni materiali e morali subìti nell’esercizio del suo regolare lavoro di commerciante grazie al quale aiutava la moglie, una figlioletta e i fratelli minori che vivono in Marocco.

Noureddine era stanco dei continui controlli a cui la Polizia Municipale di Palermo lo sottoponeva evidentemente troppo spesso. Anche se l’ipotesi di reato non è ancora nota, la Procura di Palermo aveva aperto un’inchiesta già all’indomani del tragico atto del giovane marocchino. Gli avvocati che difendono la famiglia affermano di avere una serie di elementi che fanno pensare che “l’intervento dei vigili urbani non sia un episodio occasionale e isolato”.

Il Comitato Primo Marzo di Palermo desidera esprimere la sua solidarietà alla famiglia di Noureddine condividendo il suo dolore e facendo appello a tutte le forze del Paese affinché aiutino la comunità civile della nostra città a far emergere in tempi rapidi la verità su questo e su altri simili atti di sopruso e di razzismo istituzionale ai danni di nostri concittadini di origine straniera da parte di chi dovrebbe, al contrario, garantirne i diritti e la dignità nel lavoro.

Tindara Ignazzitto - Yodit Abraha


COMUNICATO DELLA COMUNITA’ MAROCCHINA DEL PRIMO MARZO DI PALERMO - 19 FEBBRAIO 2011

“Palermo, una città dove siamo sicuri che ci deve essere futuro per tutti...
anzi dove C'é FUTURO...”

(Reda Berradi, comunità marocchina e Primo Marzo Palermo)

Ciao Noureddine… La tua Palermo ti ha visto morire nel silenzio… ma vivrai nel nostro ricordo…


.... Oggi abbiamo versato lacrime... gocce che hanno riempito il vaso che contiene tutta la nostra voglia di cittadinanza Palermitana... questa città è la nostra unica motivazione che ci consola nel stare lontano da un ambiente familiare... In 25 anni senza che l'amministrazione se ne fosse accorta è la nostra città... è difficile pensare o immaginare il nostro legame con Palermo... ma nel disaggio e nel ricatto delle leggi italiane sull'immigrazione, nell'abbandono da parte delle amministrazioni locali, nella negazione del diritto di rappresentanza sociale e politica, nella mancanza di una democrazia partecipata, nella esclusione dalla produzione culturale, nella negazione continua dei diritti della dignità dell'uomo, nella mancanza di riconoscenza della nostra sfera spirituale... nell'assenza di spazi per celebrazioni ed eventi culturali... Noi abbiamo scelto di vivere qui... abbiamo scelto di contribuire al tessuto economico ed urbano della città... abbiamo valorizzato il centro storico in anni che veniva considerato un luogo inaccessibile.


Noi migranti non ci lasceremo convincere che questo luogo incantato possa essere solo di chi per caso, per circostanze, o per volontà divina, per diritto vi sia nato e cresciuto... perchè Palermo è la città madre dei nostri figli, dei nostri fratelli, dei nostri amici... questa è la città che vorremmo che i turisti ed i "forestieri" potessero conoscere... Le nostre lacrime non sono lacrime di dolore ma di commozione ed emozione perchè la morte di Noureddine ci ha svegliato la coscienza di cittadini... di cercare la coesione sociale per il bene comune... di sentirci uniti... come palermitani e come migranti ...


Ringraziamo le forze politiche e sociali più presenti con noi in questo dolore, perchè sono la sintesi dell'efficienza dell'impegno civile e politico a Palermo, una città dove siamo sicuri che ci deve essere futuro per tutti... anzi dove C'é FUTURO…