Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

lunedì 27 dicembre 2010

28 e 29 dicembre, Trapani: Presidio antirazzista davanti al CIE Vulpitta di Trapani dalle ore 15.00

Il Coordinamento per la Pace, il Circolo Arci "aMalaTesta" e il gruppo Emergency di Trapani promuovono e organizzano una due giorni di mobilitazione antirazzista in occasione dell'undicesimo anniversario del rogo in cui persero la vita sei immigrati reclusi nel Centro di Permanenza Temporanea "Serraino Vulpitta" di Trapani.

Martedi 28 dicembre e mercoledi 29 dicembre
si svolgeranno due presidi antirazzisti e solidali
davanti il "Serraino Vulpitta"
per ribadire la netta opposizione alle politiche repressive
nei confronti dei migranti in tutta Italia




28 e 29 dicembre 2010

Presidio antirazzista davanti il CIE "Serraino Vulpitta" dalle ore 15,00

Undici anni, ma sembra ieri. La strage dell’allora Centro di Permanenza Temporanea “Serraino Vulpitta” – (istituito con la legge Turco-Napolitano) in cui sei migranti persero la vita in seguito a un tentativo di fuga – continua a essere attualissima nella sua tragicità.

Le rivolte, le fughe, gli atti di autolesionismo e le vibranti proteste dei migranti continuano a caratterizzare la quotidianità di questa struttura come di tutti i Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) in Italia. Negli ultimi mesi, da Torino a Milano, da Bologna a Bari, da Gradisca d’Isonzo a Crotone, tutti questi lager del terzo millennio, impermeabili a qualunque forma di controllo dall’esterno, sono diventati polveriere in cui è scoppiata la rivolta dei reclusi. Sempre e soltanto per chiedere quello che spetta a tutte e tutti, a prescindere dal luogo in cui si è nati: libertà e diritti.

Nonostante tutto questo, il governo italiano alza il tiro in termini di repressione.

A Trapani è stato praticamente ultimato un nuovo e più grande Centro di Identificazione ed Espulsione in contrada Milo, all’estrema periferia della città. Una struttura terribile che continuerà a ingrassare i professionisti della falsa solidarietà che, nella gestione dei centri, continueranno a lucrare sulla pelle dei migranti.

Più in generale, le leggi sull’immigrazione continuano ad assolvere una funzione repressiva che schiaccia le esistenze di migliaia di donne e uomini. L’inasprimento della repressione si misura drammaticamente nelle norme contenute nel cosiddetto pacchetto-sicurezza in cui non solo si dispone la costruzione di nuovi centri di internamento per migranti, ma anche il prolungamento della detenzione fino a sei mesi e il carattere penale del reato di clandestinità.

Ottenere il permesso di soggiorno è sempre più difficile e, così, la mancata regolarizzazione serve a creare un’enorme massa di manodopera a basso costo alla mercé degli sfruttatori, esposta al ricatto della clandestinità, delle mafie e dei trafficanti di esseri umani. E quando non riescono ad approdare sulle coste italiane, i migranti vengono respinti in mare dalle motovedette libiche (con la complicità del governo italiano) per poi essere reclusi nei centri di detenzione di Tripoli o mandati a morire nel deserto.

Non è più possibile continuare a ignorare le proteste nei CIE, sempre più frequenti; la rivolta degli schiavi di Rosarno contro mafiosi e sfruttatori; le numerose manifestazioni autorganizzate per la regolarizzazione generalizzata in tutta Italia fino alle recenti clamorose proteste di Brescia e Milano contro la sanatoria-truffa. È necessario rinnovare l’impegno per una resistenza quotidiana che deve unire tutti, italiani e immigrati, nella capacità di opposizione e autorganizzazione contro la deriva autoritaria in cui sta sprofondando il paese, dove l’erosione della libertà e dei diritti colpisce tutti, indistintamente.

• Per ricordare Rabah, Nashreddine, Jamel, Ramsi, Lofti, Nasim morti nel rogo del 1999 e tutti i migranti annegati in mare, morti lavorando nelle campagne o nei nostri cantieri.

• Per la chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione “Serraino Vulpitta” e contro l’apertura del nuovo CIE di contrada Milo.

• Per la chiusura di tutti i CIE, per l’abolizione delle leggi razziste (Bossi-Fini e pacchetto-sicurezza).

• Per l’eliminazione del legame obbligatorio tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.

• Per il riconoscimento dei diritti fondamentali per tutti, immigrati e non.

• Per la libertà di movimento di tutte e tutti, in Italia e nel mondo.

• Per la solidarietà e la giustizia sociale, contro il razzismo e la repressione.


Coordinamento per la Pace - Trapani

Circolo "aMalaTesta" - Arci Trapani

Emergency - Trapani