Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 1 giugno 2010

I cittadini di Albania e Bosnia Erzegovina potrebbero non aver bisogno più del visto

Comune  di  Palermo

Settore Servizi Socioassistenziali

CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SULLE MIGRAZIONI

(la presente newsletter è realizzata grazie al progetto “ Osservatorio giuridico - legislativo”).

Niente più visti per i cittadini di Albania e Bosnia Erzegovina che entrano nell’area Schengen. Lo ha proposto giovedì scorso la Commissione europea, a patto che i due paesi balcanici raggiungano gli standard fissati dall’Unione.
"La concessione di un regime di mobilità senza obbligo di visto e' una pietra angolare della politica di integrazione condotta dall'Ue nei confronti dei Balcani occidentali", ha dichiarato il commissario agli affari interni Cecilia Malmstroem, aggiungendo però che tale "libertà andrà di pari passo con una certa responsabilità". La Malmstroem ha quindi invitato le autorità dei due paesi balcanici a "continuare a informare i cittadini dei diritti e doveri" legati alla libera circolazione.
I cittadini albanesi e bosniaci, secondo la proposta della Commissione, potranno soggiornare nei paesi dell'area Schengen (tutti i paesi Ue tranne Gran Bretagna e Irlanda, più Norvegia, Svizzera e Islanda) per un periodo sino a 90 giorni con un passaporto biometrico ma senza avere bisogno di visto. La proposta della Commissione dovrà ora essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio europeo, ed e' condizionale al raggiungimento di ulteriori standard di sicurezza per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.
Una missione Ue partirà in estate per valutare l'evoluzione della situazione, quindi, pur non essendoci al momento date già fissate a riguardo, l'eventuale entrata in vigore effettiva della legge sarà indicativamente per l'autunno.
La procedura di Bruxelles in corso con Albania e Bosnia, ha spiegato la Malmostroem, e' "la stessa adottata lo scorso anno per altri paesi dei Balcani quali Serbia, Montenegro e Macedonia". "Sono sicura che i due paesi, forti degli ottimi risultati già raggiunti, saranno in grado di soddisfare ai restanti criteri nei tempi stabiliti, in modo da permettere a Parlamento e Consiglio di dare il via libera definitivo", ha concluso la commissaria Ue.
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