Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 17 novembre 2009

20 novembre, Palermo: Presentazione del libro "Io riesco a vederci il sole", Bottega dei sapori e dei saperi della legalità (Libera)


Presentazione del libro "Io riesco a vederci il sole" di Antonella Sgrillo con la prefazione di Tano Grasso

Venerdì 20 novembre alle 17.00 presso la Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità (Piazza Castelnuovo, 13) verrà presentato il libro "Io riesco a vederci il sole" di Antonella Sgrillo, un testo unico capace di coniugare tutta la dolcezza della cucina siciliana e l'impegno per un futuro libero dal racket: ventitré dolcissime ricette inedite, che mischiano ingredienti tradizionali con sapori nuovi, accompagnate da splendide foto e poesie di ogni tempo. Tutte firmate da Antonella Sgrillo che sperimenta e crea i suoi dolci a casa e nella cucina de “Il mirto e La rosa”, storico ristorante nel cuore di Palermo e tra i primi esercizi commerciali ad aderire alla campagna del consumo critico di Addiopizzo.

Alla presentazione interverranno:
il prof. Maurizio Cascino
l’on. Tano Grasso, presidente Onorario Federazione Antiracket Italiana
l’editore Ottavio Navarra
l’autrice Antonella Sgrillo
Coordina l’incontro la giornalista Laura Pasquini

Antonella Sgrillo prepara e propone i suoi dolci con passione, amore, fantasia e leggerezza: la cioccolata e il rum, il pistacchio e le arance, il cardamomo e le rose, la cannella con le mele, l’anice stellato e il caffè ... sapori, profumi, liquori, spezie che si incontrano con libertà e sperimentazione in ricette uniche. Il gioco è la parola chiave del libro: perché fare dolci è divertente, liberatorio, rilassante. Ma Antonella Sgrillo, oltre che cuoca creativa, è anche socia fondatrice e dirigente dell’Associazione antiracket Libero Futuro: ogni pagina del libro assume quindi una connotazione ulteriore legata alla grande sfida del consumo critico.

Come sottolinea Tano Grasso nella prefazione:
In una città come Palermo, anche mangiare l’innocua panna cotta non è un fatto neutro, non è la stessa cosa sedersi a tavola in un ristorante “messo a posto” o in un altro che si oppone nettamente al pizzo. Nel primo caso una parte del guadagno sarà destinato alle casse della mafia e il cittadino-consumatore avrà contribuito ad alimentare il fenomeno del racket, strumento collaudato e insuperabile di controllo del territorio. Nell’altro si rafforza una scelta di resistenza e il cibo consumato costituisce un elemento di liberazione, di concreto recupero di un spazio anche fisico sottratto alle leggi dell’omertà mafiosa. Tutta qui il senso della sfida del consumo critico: un invito alla non indifferenza e ad assumersi una nuova responsabilità come consumatori consapevoli.[…] Questo libro si inserisce in questo nuovo scenario di commercianti e imprenditori che stanno conoscendo negli ultimi anni una libertà un tempo neanche immaginata. Sono ancora pochi, ma tanti rispetto al passato. Bisogna puntare al futuro e anche un dolce, può contribuire. Il futuro, per tutti noi e per gli altri che dovranno essere con noi, deve necessariamente essere più dolce."

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