Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 19 maggio 2009

Riforma della cittadinanza

Prosegue presso la I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei deputati l’esame di dieci proposte di legge recanti “Nuove norme in materia di cittadinanza”. I testi sono diretti a modificare l’attuale disciplina e prevedono una serie di correttivi che vanno dall’introduzione dello ius soli, fino alla possibilità della doppia cittadinanza.

A tal proposito è interessante il caso della signora Miriam, nata al Cairo nel 1962, nipote di una italiana che aveva perso la cittadinanza, secondo la legge del 1912 che decretava la perdita della cittadinanza italiana per le donne che si univano in matrimonio con cittadini stranieri. Si trattava, infatti, di una norma che si applicava solo alle donne e poi abolita giacché ritenuta discriminatoria.

Nel 1942 al Cairo nasceva Edward, papà di Miriam, cittadino egiziano perché la mamma, come si diceva, non era più italiana. La figlia di Edward, Miriam appunto, nel 2003 cita in giudizio il Viminale che aveva rifiutato di riconoscerla come cittadina italiana. Passati i due gradi di giudizio (tribunale e Corte di appello di Roma) contrari al conferimento della cittadinanza, ora la Cassazione ha accolto il suo ricorso con la seguente motivazione: “…gli effetti prodotti da una legge ingiusta vengono meno, anche in caso di morte degli ascendenti, con la cessazione dell’efficacia di tale legge.”.Quindi “…riacquista la cittadinanza italiana dal primo gennaio 1948 anche il figlio di una donna nata prima di tale data e nel vigore della legge 255 del 1912, determinando il rapporto di filiazione, dopo l’entrata in vigore della Costituzione, la trasmissione a lui dello stato di cittadino, che gli sarebbe spettato di diritto senza la legge discriminatoria; da quest’ultimo, quindi lo stato, per il rapporto di paternità, deve trasmettersi a Miriam”.

Fonte:
Centro studi e documentazione sulle migrazioni, Comune di Palermo
centrostudi.migrazioni@comune.palermo.it