Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 8 maggio 2009

19-21 maggio, Marsala: studenti e migranti, teatro di cittadinanza



Studenti +
Migranti =
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Teatro di Cittadinanza


Laboratorio teatrale con studenti e migranti

19-20-21 maggio 2009

alloggio presso centro Sprar di Marsala

prove presso Pinacoteca di Marsala

Performance di teatro di cittadinanza

21 maggio ore 20.30 - parata dei migranti nel corso centrale che conduce al luogo della performance.

21 maggio ore 21.00 – spettacolo di Teatro di Cittadinanza presso il Teatro Comunale Sollima di Marsala.

Tre giorni di operosa coabitazione di studenti e migranti in un centro di accoglienza per richiedenti asilo di Marsala.
Per tre giorni vivranno insieme presso il centro di accoglienza SPRAR di Marsala un gruppo di studenti e di immigrati richiedenti asilo sbarcati di recente sulle coste siciliane. La sera del terzo giorno migranti e studenti inviteranno la popolazione marsalese, e quant’altri hanno desiderio di partecipare, ad una performance teatrale.
Non stiamo annunciando una nuova frontiera del reality show bensì un esperimento di teatro di cittadinanza organizzato da tre giovani donne:
Clelia Bartoli, docente del corso diritti umani della facoltà di Giurisprudenza Università di Palermo, polo della provincia di Trapani;
Maria Di Vita, responsabile del Centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Perino (TP);
Carlotta Salerno, esperta in Teatro dell’Oppresso dell’Associazione Acmos di Torino.

Cos’è il teatro di cittadinanza?
È una forma di teatro sociale che si ispira all’opera di Augusto Boal, un ingegnere brasiliano che decise di divenire teatrante. Questi, spentosi quasi ottantenne proprio ieri, ideò una sorta di ‘gioco delle parti’ in grado di accrescere il tasso di democrazia di una comunità.
Durante uno spettacolo di teatro di cittadinanza viene rappresentato il nocciolo di un problema sociale, attraverso un episodio in cui hanno voce i diversi personaggi che vi sono coinvolti.
A conclusione della rappresentazione dell’episodio segue la parte più interessante: il pubblico non applaude e poi lascia composto la sala, ma ha la possibilità di riprodurre la scena, sostituendosi agli attori nell’interpretazione dei personaggi, facendoli parlare ed agire come avrebbe fatto al loro posto. Lo spettatore si fa così spett-attore e l’episodio, più volte replicato, prende sempre un nuovo corso e termina con un diverso finale.
Insomma tra pubblico e attori si crea un dibattito in azione, mettendosi non metaforicamente nei panni degli altri, giungendo spesso a soluzioni efficaci poiché più partecipate e plurali.
Forme varie di teatro di cittadinanza sono state usate per una risoluzione non violenta di conflitti tra parti in lizza, per vagliare con i diretti interessati la bontà di proposte legislative e politiche sociali, talvolta – avvicinandosi allo psicodramma – sono state impiegate proprio con i rifugiati politici per elaborare i traumi dovuti alla tortura, all’esilio, a tragedie collettive provocate da guerre e calamità naturali.

Perchè fare teatro di cittadinanza a Marsala?
Nella provincia di Trapani, e a Marsala in particolare, sono numerosi e relativamente recenti i centri che ospitano i migranti da poco giunti sulle coste di Lampedusa o presso altri approdi siciliani.
A fronte di questa situazione la popolazione locale si trova spesso spiazzata, interdetta, impreparata.
Mentre i migranti rimangono estranei e sospesi nell’attesa di lunghe pratiche che decideranno del loro futuro: meritevole di essere accolto e protetto dalla comunità internazionale a causa di seri motivi umanitari o irregolare, da espellere, destinato ad una penosa marcia indietro o a scomparire nella clandestinità.
Il teatro di cittadinanza allestito da migranti e studenti si profila quindi come un’esperienza interculturale autentica in cui non viene riproposto un repertorio folkloristico di origine varia ma vede la luce un prodotto culturale inedito; esso vuole essere un esperimento di incontro democratico tra persone con vissuti differenti pronti a sfidare i reciproci pregiudizi. E soprattutto spera di divenire essere un dialogo-agito dove chi abita la città di Marsala (cittadini locali e cittadini d’altrove) si conosca e si discuta in pubblica piazza.

Per maggiori informazioni
Clelia Bartoli e-mail: cleliabartoli@libero.it
cell. 329 3962534 – tel. 091 8925242