Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

mercoledì 19 marzo 2008

A Palermo 300 stranieri a scuola di italiano

Più opportunità d'integrazione per chi conosce la lingua: oltre 300 iscritti in 6 mesi alla ''Scuola di lingua italiana per stranieri'' dell'Ateneo palermitano. Per 180 laureandi tirocinio con alunni immigrati nelle scuole di frontiera.

PALERMO - L’Ateneo palermitano è in prima linea per favorire l’integrazione degli studenti immigrati; sono oltre 15 mila a Palermo i cittadini di altri Paesi. La buona conoscenza della lingua italiana come primo strumento di integrazione, questo è l’obiettivo che si prefigge la nuova “Scuola di lingua italiana per stranieri” dell’Ateneo di Palermo, che nei primi sei mesi di attività ha già prodotto risultati apprezzabili. La Scuola di lingua italiana per studenti e lavoratori stranieri dell’Università di Palermo, in sei mesi, ha contato oltre 300 iscritti e ha dato la possibilità a 180 laureandi di svolgere il tirocinio con alunni immigrati nelle scuole con una presenza molto elevata di immigrati. Traccia così un bilancio positivo la Scuola per stranieri, istituita dall’Università di Palermo per aiutare studenti di altri Paesi, famiglie e lavoratori immigrati ad acquisire dimestichezza con la lingua parlata e a integrarsi più facilmente.
Nata, infatti, per essere al servizio degli studenti, delle famiglie immigrate e delle imprese, ha già stretto rapporti di collaborazione con associazioni di volontariato, scuole di frontiera, istituzioni. Esperienze, proposte e cifre sono state rese note durante una la giornata di studio, tenutasi nei giorni scorsi, sul tema “L’italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale”.


La scuola, diretta dalla docente universitaria Mari D’Agostino, è stata istituita con lo scopo di rispondere alle numerose sollecitazioni provenienti dal mondo dell’istruzione, del lavoro, degli studenti stranieri e delle Università di altri Paesi. La facoltà di Lettere e Filosofia conta il più alto numero di studenti non italiani iscritti, oltre duecento, e ha istituito uno speciale corso di laurea per l’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.
Sono 15 mila, infatti, i cittadini stranieri che hanno la residenza a Palermo, e sempre più consistente è la presenza di alunni immigrati nelle scuole palermitane: in alcune realtà, come l’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta, nel centro storico della città, raggiungono il 50 per cento degli iscritti. “Con questa scuola - ha riferito il Rettore dell’Università di Palermo Giuseppe Silvestri - vogliamo dare a tutti i giovani e gli adulti stranieri la possibilità di diventare soggetti attivi nella società, non solo nel loro interesse, ma nell’interesse di tutta la Sicilia”. “Il possesso della lingua italiana costituisce un diritto fondamentale per ogni uomo, donna e bambino che si trovi a studiare, lavorare, vivere in Italia - ha sottolineato Mari D’Agostino -. Partendo da questa convinzione, questo incontro ha l’obiettivo di mettere a confronto progetti e politiche di intervento rispetto all’integrazione linguistica degli stranieri. Chiediamo alle istituzioni locali, alla nuova Assemblea regionale e al nuovo governo, di programmare nel settore dell’insegnamento dell’italiano per stranieri interventi efficaci e durevoli, evitando sprechi”.


Inaugurata l’estate scorsa con l’obiettivo di promuovere attività didattiche, di formazione, di consulenza e di ricerca nel campo dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda, la Scuola dell’Ateneo organizza corsi estivi e lezioni per studenti Erasmus, giovani e adulti, promuove e collabora a progetti rivolti a bambini immigrati nelle scuole. Degli oltre trecento allievi, 250 sono gli studenti Erasmus, 50 gli adulti stranieri e 10 gli studenti egiziani iscritti a un master. Sul versante della formazione, la Scuola accoglie tirocinanti provenienti dal corso di laurea in “Traduzione, italiano L2 e interculturalità”, che possono quindi contare su un centro universitario in cui trovare anche sbocco lavorativo, passando per una fase di formazione con docenti qualificati. A questo si affianca una costante attività di ricerca fornita da dottorandi e ricercatori del dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche. La Scuola è inoltre sede di esame per il conseguimento della Certificazione di italiano come lingua straniera (Cils), rilasciata dalla Università per stranieri di Siena.


Il contributo che in questo modo intende dare l’ateneo palermitano può considerasi importante perchè punta a un’istruzione di qualità, come è stato specificato alla facoltà di Lettere, in occasione della giornata di studio sul tema “L’italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale”. Un incontro, svoltosi nei giorni scorsi, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il rettore Giuseppe Silvestri; il preside di Lettere, Vincenzo Guarrasi; il direttore del dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche, Laura Auteri; il delegato del rettore per le Relazioni internazionali, Pasquale Assennato; il direttore dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, Antonino Bono; il coordinatore dell’Osservatorio provinciale contro la dispersione scolastica, Maurizio Gentile; il fondatore della Scuola di lingua italiana per stranieri, Giovanni Ruffino; docenti dell’Università di Palermo, esponenti del mondo istituzionale, delle associazioni di volontariato che si occupano di immigrati, dirigenti e insegnanti di scuole con un’alta percentuale di stranieri.

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